"Museo dei dolmen" è un museo virtuale della preistoria e protostoria del Mediterraneo e dell'Europa Occidentale, ideato e diretto da Federico Bardanzellu.

Home

Dolmen Museum     

 

Preistoria e protostoria del Mediterraneo e dell'Europa Occidentale

 
Museo dei Dolmen

 

Movimenti di popoli nel Mar Mediterraneo

tra l’età del bronzo e l’età del ferro

 

1. I Popoli del Mare, chi erano costoro?

Stele di Merenptah (1200 a.C.)

Guerriero libico (Meshwesh)

Suppiliuluma II

Medinhet Habu

 

  Nell’età del bronzo Finale (XIII sec. a.C.) i documenti archeologici registrano consistenti spostamenti di popolazione dall’area egeo-anatolica verso il corridoio siro-palestinese. Tali popolazioni, a partire dall’inizio del secolo scorso, sono comunemente indicate dagli storici come i “Popoli del Mare”.

  I principali documenti scritti che riportano tale fenomeno migratorio sono: 1) la grande iscrizione in geroglifico di Karnak (Luxor, Egitto), redatta al tempo del faraone egiziano Merenptah (1224-1214 o 1213-1203 a.C.), il cui contenuto è confermato anche in una stele (c.d. “stele di Merenptah”) rinvenuta nelle adiacenze; 2) le tavolette in lingua accadica concernenti la corrispondenza di Hammurapi III (1195-1190), ultimo sovrano di Ugarit (Ras Shamra, Siria), rinvenute nel suo archivio privato; 3) le iscrizioni in geroglifico del tempio funerario del faraone Ramses III (1193-1155) di Medinhet Habu. La Guerra di Troia, secondo lo storico Eratostene di Cirene, sarebbe avvenuta tra il 1193 e il 1183 a.C. e il cosiddetto “ritorno degli Eraclidi”, cioè l’invasione dorica del Peloponneso, di Creta e di alcune isole egee, ottant’anni dopo (1104 a.C.).

  Archeologicamente, la penetrazione egeo-anatolica nel vicino Oriente sembra documentata dall’apparizione di ceramica del tipo Miceneo III C 1 b. Nelle iscrizioni in geroglifico, i popoli in questione presentano nomi di difficile decifrazione. Il geroglifico, infatti, omette la trascrizione dei suoni vocalici. Ciò rende difficoltosa l’esatta lettura dei vocaboli.

 

 

  La grande iscrizione di Karnak descrive l’attacco portato all’Egitto nel 5° anno del regno di Merenptah (1220 o 1209 a.C.) da una coalizione guidata dal re libico Meryey e comprendente, oltre ai libici (Lubu) e i loro alleati Meshwesh (forse Nubiani o comunque africani), anche i "popoli del nord": Tursha, Ekwesh, Lukka, Shekelesh e Shardana . L’attacco avvenne quasi in concomitanza con una ribellione, da parte dei Canaanei, nelle città di Gaza, Askhelon e Yenoam, e – sembra – anche del popolo di Israele.

  L’iscrizione prosegue, precisando che gli invasori, portando con sé mogli e figli, riuscirono a occupare per alcuni mesi un territorio localizzato a sud di El Fayyum.

 La battaglia decisiva, tuttavia, vide la vittoria dell'esercito egizio e fu combattuta nella località, non ancora identificata, di Pi-yer. Merneptah afferma che sconfisse gli invasori, uccidendo 6.000 soldati e prendendo 9.000 prigionieri.

  Per essere sicuri dei numeri, si provvide a recidere il pene di tutti i cadaveri non circoncisi e le mani di tutti i circoncisi; tra quest’ultimi, erano sicuramente annoverati gli Ekwesh, gli Shekelesh e gli Shardana, e ciò attesterebbe quanto meno la loro vicinanza culturale alle popolazioni semite se non addirittura una contiguità territoriale.

 

 

 I passi più indicativi della corrispondenza di Ugarit datata al 1190 a.C. sono:

a) la segnalazione del sovrano di Cipro della presenza in mare di una flotta nemica e il suggerimento al re di Ugarit di allestire le difese . Questo sovrano sconosciuto era stato insediato a Cipro da pochi anni dal re ittita Suppiliuluma II, di cui è tramandata una vittoria sulla flotta cipriota, intorno al 1200 a.C., utilizzando – probabilmente – le navi di Ugarit.

b) la drammatica comunicazione del sovrano ittita Suppiliuluma II (1200-1182 a.C.), che attesta la sua sconfitta di fronte a un nemico di difficile identificazione e la devastazione del paese;

c) la risposta di Hammurapi III al re di Cipro, nella quale, dopo essersi giustificato di aver dovuto inviare le sue truppe e le sue navi in Licia (probabilmente per difendere il territorio degli Ittiti, essendone vassallo), comunica che l’attacco nemico era già iniziato e di non avere i mezzi per respingerlo . Tale nota non sarà mai spedita, per impossibilità sopravvenuta. Un’altra tavoletta indica il nome del popolo che minacciava Ugarit: gli Shekelesh (Sikalayu) dell’iscrizione di Karnak.

La corrispondenza di Ugarit dimostra che, intorno al 1190, tutta l’Anatolia era in fiamme e le devastazioni avevano raggiunto la costa siriana. Le iscrizioni di Medinhet Habu, infatti, indicano che, pochi anni dopo, popolazioni straniere avevano completamente distrutto e saccheggiato la Licia (Arzawa), il paese degli Ittiti (Hatti), Cipro, la Cilicia, la città-Stato di Carchemish (al confine turco siriano) e minacciavano direttamente l’Egitto.

 

 

L’attacco fu effettuato nell’8° anno del regno di Ramses III (1186 a.C.) da un’alleanza di cinque popoli stretta nel paese degli Amorrei (Siria): oltre agli Shekelesh compaiono i Pheleset, i Tjeker, gli Weshesh e i Denyen, con al seguito donne, bambini e masserizie. Anche in questo caso gli Egizi respinsero gli invasori a Djahy, una località nella terra di Canaan.

  La guerra, tuttavia, non era terminata, in quanto gli attaccanti sferrarono un nuovo attacco per mare, cui parteciparono i Tursha e gli Shardana “del mare”, supportati da terra dai Lubu e dai Meshesh. L’Egitto fu costretto a impegnarsi in una dura battaglia, che si concluse nuovamente con una vittoria sul delta del Nilo.

 

 

2. Iconografia dei guerrieri> Leggi tutto

3. Il collasso dell’età del bronzo > Leggi tutto

4. Bacino d’origine dei Popoli del Mare  > Leggi tutto

5. I Popoli del mare nel Levante siro-palestinese > Leggi tutto

6. L’invasione dorica della Grecia > Leggi tutto

7. I Popoli del mare in Sardegna e in Corsica > Leggi tutto

8. I Popoli del mare in Sicilia e nell’Italia peninsulare > Leggi tutto

9. L’età del ferro > Leggi tutto

10. Fenici oltre le colonne di Melkart > Leggi tutto

Credits - Testi di  Federico Bardanzellu  2013      facebook