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Preistoria e protostoria

del Mediterraneo e dell'Europa Occidentale

Newsletter n. 216 - 15 aprile 2025

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    Autore foto: Rsroberto, Wikimedia

 

Maschere sarde, reliquie di un ancestrale totemismo (Terza parte).

Oristano, 25 mar. (Federico Bardanzellu, InLibertà) -  S’Urtzu e Sos Bardianos. Lasciamo la Barbagia e proseguiamo il nostro viaggio tra le maschere sarde e le collegate rievocazioni carnevalesche. Come detto negli articoli precedenti, la loro interpretazione è solo un’ipotesi di chi scrive. Il quale non ha alcuna pretesa di essere considerato il “depositario” della verità.

Ci dirigiamo quindi verso la parte occidentale dell’Isola e giungiamo ad Ulà Tirso, in provincia di Oristano. Anche ad Ulà si rievoca religiosamente un’immemorabile presa del potere di conquistatori stranieri sulle tribù locali. I protagonisti della manifestazione indossano quattro differenti costumi. 

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   Fonte foto: Il Messaggero


  

In Dordogna un gioiello della Preistoria è riservato ai ricercatori.

Cussac (Fr.), 24 mar. (Gaspare Melchiorri, Il Giornale dell'Arte) - Ultimamente un’équipe di giornalisti dell’Agence France Presse (Afp) ha potuto entrare per la prima volta nella grotta di Cussac, in Dordogna, un gioiello incontaminato della Preistoria, dove di solito sono ammessi solo i ricercatori per quattro settimane all’anno.

Una volta superato il cancello di ferro, bisogna indossare una tuta bianca, un berretto e dei guanti e disinfettarsi le scarpe, prima di strisciare attraverso un corridoio angusto, attraversando il ghiaione che ha racchiuso il sito per migliaia di anni. Dà conto di questa visita un articolo pubblicato sul sito del quotidiano francese «Le Figaro» scritto dalla redazione in collaborazione con l’Afp.

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       Fonte foto: National Geographic

    

Scoperta della Scultura del Buddha Amitābha a Yakjon-ri.

Seul, 13 apr. (Emma Civida, Scienze Notizie) - Nel sito archeologico di Yakjon-ri, situato nella provincia di Pyongan del Sud in Corea del Nord, è stata recentemente scoperta una straordinaria scultura monumentale raffigurante il Buddha Amitābha. Questo reperto, risalente alla dinastia Goryeo, rappresenta un’importante testimonianza di un’epoca in cui l’arte e la cultura fiorirono nella regione.

La scultura non solo è un capolavoro artistico, ma anche un simbolo di un periodo storico caratterizzato da sfide e difficoltà. La scoperta ha suscitato grande interesse tra studiosi e appassionati di storia, poiché il mistero avvolge ancora l’identità del suo creatore e del suo patrocinatore.

 

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        Autore foto: La Repubblica

      
  

Trovato un raro manoscritto del XIII secolo con storie su Merlino e Re Artù.

Cambridge, 13 apr. (Manuela Chimera, Storia che passione) - Immaginatevi la delizia dei ricercatori quando hanno scoperto che quel fragile frammento di un manoscritto del XIII secolo, nascosto in bella vista e usato come rilegatura per un registro di archivio del XVI secolo era, in realtà, parte della Suite Vulgate du Merlin, l’ideale sequel in lingua francese della Leggenda di Re Artù.

Il frammento è stato decifrato, permettendo così di leggere alcune storie medievali su Merlino e Re Artù tratte da un’opera letteraria assai rara. La scoperta del frammento di manoscritto risale al 2019.

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In libreria e in internet "Lo zucchero nel cappuccino" di Federico Bardanzellu.

Completa la trilogia  iniziata con “Quei buchi nel muro” e proseguita con "Il fardello del coleottero", mantenendo lo stile scorrevole e da "commedia all'italiana" dei volumi precedenti. Il libro è ambientato negli anni novanta del XX secolo, in piena tangentopoli. Il protagonista, ora funzionario pubblico, riesce con grande difficoltà a rimanere fuori dal giro della corruzione ma viene accusato da un inquisito. L'accusa, tuttavia, si rivela subito inconsistente. Nella vita privata si innamora di una collega di lavoro che lo riavvicina alla religione. Dopo decenni di agnosticismo scopre il valore del perdono. 

In vendita nelle librerie convenzionate con la casa editrice, su Amazon, IBS, Unilibro e sul sito:

www.lauracaponeeditore.com  

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